La Sesta Conferenza di Siena sull'Europa del Futuro (19 - 21 giugno 2025) - I Risultati
La prossima Edizione è programmata dall'11 al 13 giugno 2026.

Credo che noi europei ci sentiamo troppo al sicuro. La leadership politica ed economica dell’Europa nel mondo, che all’inizio del secolo era ancora incontrastata, da tempo non esiste più. L’influenza culturale dominante dell’Europa sarà mantenuta? Credo di no, a meno che non la difendiamo e non ci adattiamo alle nuove condizioni; la storia ha dimostrato che le civiltà sono fin troppo fragili.
Come gli altri due padri fondatori dell’Unione Europea (Schumann e De Gasperi), Konrad Adenauer attraversò epoche storiche molto diverse. Nato in un periodo in cui il cancelliere Von Bismarck guidava uno di quegli imperi europei i cui domini si estendevano dall’America alla Cina, Adenauer visse da giovane l’orrore di due guerre mondiali che distrussero la società e il potere europeo. Nel 1956, un anno prima del trattato che avrebbe dato origine al progetto più riuscito del XX secolo, pronunciò parole che restano estremamente attuali ancora oggi.
Ci sentiamo troppo al sicuro. Non abbiamo ancora pienamente compreso che una leadership antica potrebbe essersi già trasformata in irrilevanza. Dobbiamo cambiare per adattarci alle nuove condizioni, perché tutto – anche la nostra democrazia – può perire. Possiamo sopravvivere solo se tutti “partecipiamo (come direbbe The Economist) a una severa battaglia tra l’intelligenza, che spinge in avanti, e un’ignoranza indegna e timorosa che ostacola il nostro progresso”, rischiando di distruggere lo stile di vita che ha definito l’Europa.
Questo è stato il punto di partenza della Conferenza sull’Europa del Futuro. Non solo una conferenza, ma un’iniziativa il cui obiettivo è stato coinvolgere decisori politici, intellettuali, giornalisti e imprenditori in un esercizio concreto di soluzione dei problemi, che potrebbe rappresentare parte della risposta che stiamo cercando. Un appello a tutti per correre un rischio ragionato, per investire ancora nel nostro futuro e in quello delle giovani generazioni.
La conferenza ha visto la partecipazione di università, media, imprese e istituzioni che considerano l’Europa una priorità; si tratta di una piattaforma multipartisan e interdisciplinare, che ha fatto leva sull’entusiasmo di molti studenti e sulla saggezza di alcuni dei leader europei. Si è tenuta a Siena, una delle città medievali più belle: una di quelle in cui nacque l’idea stessa d’Europa (e ben rappresentata nei magnifici affreschi del “Palazzo del Buon Governo”).
GLI OBIETTIVI E IL PONTIGNANO PAPER
Il Documento di Pontignano si propone un obiettivo ambizioso: fornire spunti su sette temi chiave. Tali questioni sono state approfondite grazie al contributo di diverse istituzioni (università, fondazioni politiche, think tank) e i partecipanti alla conferenza fungeranno da cassa di risonanza e da generatori di nuove idee.
Le sette domande a cui si cercherà di rispondere sono:
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Come può l’Europa difendersi in modo intelligente, evitando di dover scegliere tra difesa e welfare?
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Come trasformare le politiche verdi in una strategia per costruire vantaggi competitivi?
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Come può l’Europa avere propri campioni nel settore dell’IA/digitale e, al contempo, usare le tecnologie per creare valore per tutti?
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Quale bilancio europeo è necessario per affrontare le sfide (sia in termini di mix politico che di riforma delle politiche)?
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Come trasformare le guerre commerciali caotiche in un’opportunità per guidare la tanto attesa riforma dell’ordine commerciale mondiale insieme ad altre macro-regioni (Cina, India, Sud America, Africa e, naturalmente, Stati Uniti)?
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Quali azioni positive sono necessarie per riformare la democrazia e la cittadinanza europee, rendendo politicamente fattibile una maggiore integrazione?
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Quali processi decisionali servono affinché l’Europa possa decidere meglio e più rapidamente (con e senza trattati)?
Qui l'AGENDA!

I PARTECIPANTI E I NOSTRI PARTNER
Vision – il think tank che ha promosso la “Conferenza di Siena sull’Europa del Futuro” insieme all’European University Institute e all’Università di Siena, in collaborazione con ricercatori del Warsaw Institute, di Bruegel, dell’Institute of Policymaking dell’Università Bocconi e della School of Government della Luiss – è stato guidato dalla convinzione che sfide radicali richiedano scelte radicali.
La sesta edizione della Conferenza di Siena ha avuto l’obiettivo di consolidare una piattaforma per nuove idee in un contesto multipartisan. Tutte e cinque le fondazioni politiche che rappresentano i principali partiti europei hanno partecipato nuovamente, riaffermando il loro impegno verso l’iniziativa. Le fondazioni erano: la Foundation of European Progressive Studies; la Konrad Adenauer Stiftung; la Green European Foundation; e l’Institut of European Democrats.
Tra gli interventi più rilevanti si sono distinti: Romano Prodi, già Presidente della Commissione Europea e Presidente del Consiglio dei Ministri; Raffaele Fitto, Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea; Maria João Rodrigues, Presidente di FEPS; Mark Speich, Segretario Generale della KAS di Berlino ed ex Ministro per gli Affari Europei e le Politiche del Land NRW; Jean-Yves Dormagen, Presidente e Fondatore di Cluster17; Daniel Gros, Direttore dell’Istituto per le Politiche Europee presso l’Università Bocconi; Barbara Kolm, Membro del Consiglio Nazionale austriaco ed ex Direttrice dell’Istituto Von Hayek; Bill Emmott, dell’International Institute for Strategic Studies; e Sandro Gozi, Presidente dell’EDP e dello IED.
Altri importanti contributi sono giunti da Kalypso Nicolaïdis, Professoressa allo St Antony’s College dell’Università di Oxford e alla School of Transnational Governance dell’EUI; Koert Debeuf, Professore di Middle East Studies alla Brussels School of Governance e Research Fellow a Oxford; Victor Mallet del Financial Times; Matt Steinglass, Vicedirettore Europa di The Economist; Katherine Butler (Associate Editor Europe at The Guardian); Alexandra Borchardt, Lead Author presso l’Unione Europea di Radiodiffusione e Senior Research Associate al Reuters Institute; e Liliana Śmiech, Presidente del Consiglio della Fondazione del Warsaw Institute e Direttrice Generale per gli Affari Internazionali alla Ludovika University.
Tra gli accademici si sono distinti: Giovanni Orsina, Professore di Storia Contemporanea alla Luiss e Direttore del Master in Studi Europei; Simone Borghesi, Prorettore dell’Università di Siena; Sabrina Cavatorto, Professoressa di Scienza Politica all’Università di Siena e tutor del gruppo; Roberto di Pietra (Rettore dell'Università di Siena); Donata Medaglini (Vice rettore dell'Università di Siena); Luca Verzichelli, Professore di Scienza Politica all’Università di Siena; Ana Juncos del College of Europe; e Sophie Bloemen, Cofondatrice e Direttrice del Commons Network; Nicolas Buchoud, Global Solutions Fellow.
Importante anche la partecipazione di leader aziendali e partner: Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo; Andrea Maffezzoni, CFO di Monte dei Paschi di Siena; Marcella Panucci, Membro del CdA di Monte dei Paschi di Siena; Ettore Carneade, Head of Compliance di Monte dei Paschi di Siena; Eleonora Faina, Direttrice di Confindustria; Matteo Bassi, Responsabile Politiche Economiche e Regolamentazione di Amazon; Anna Marucci, Responsabile Debt and Funds Listing Italy di Euronext; e Deepak Bagla, CEO di Invest India.
Tra gli esperti di politiche pubbliche e ricercatori: Maarten Smeets, Senior Associate alla Clingendael Academy e Non-Resident Fellow del World Trade Institute; Ignacio Garcia Bercero e Mario Mariniello, entrambi Non-Resident Fellows di Bruegel; Yan Dong, Direttore dell’Institute of World Economics and Politics dell’Accademia Cinese delle Scienze Sociali; Desiree Van Gorp della Nyenrode Business University; Mina Mashayekhi, già Direttrice della Divisione Commercio dell’UNCTAD e Senior Advisor di RockCreek; Gerlinde Niehus, Vicedirettrice per la Cooperazione in materia di Difesa e Sicurezza alla NATO; Attila Demkó, il direttore del Strategic Foresight Program; e Mikel Landabaso, Direttore presso il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea a Siviglia.
Tra le personalità politiche hanno partecipato: Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana e Membro del Comitato delle Regioni dell’UE; Francesco Gazzetti, Presidente della Commissione Politiche Europee e Relazioni Internazionali; Luca Menesini, Presidente del gruppo PES nel Comitato delle Regioni; Matthias Barner, Coordinatore della Sicurezza Europea presso la Konrad Adenauer Stiftung di Berlino; Riikka Torppa, Vice Capo di Gabinetto del Commissario ai Servizi Finanziari; Paz Serra Portilla, Membro del Parlamento Regionale di Madrid (Verdes Equo); e Massimiliano Giansanti, Presidente di COPA e Confagricoltura.
Tra i professionisti dei media e della comunicazione che hanno partecipato al dialogo vi erano: Turi Munthe, imprenditore nel settore dei media e membro del CdA GEDI; Megan Clement, Caporedattrice di Impact presso Les Glorieuses e docente all’Université Sorbonne Nouvelle; Denis Kataev (DOJD); Agnese Pini, Direttrice del Gruppo QN (La Nazione, Il Resto del Carlino); René Moerland, Editore e Presidente di Euractiv; Renate Schroeder, Direttrice della Federazione Europea dei Giornalisti; Thibaut Bruttin, Direttore Generale di Reporters Without Borders (RSF); Jesse Scott, Senior Fellow presso l’Observer Research Foundation; e Gemma Ware, Direttrice Esecutiva Globale del podcast The Conversation Weekly e responsabile audio di The Conversation UK.
Dalla comunità accademica e giovanile, tra i partecipanti più attivi si segnalano: Lenny Benbara, Esperto Associato di Cluster17; Alice Bubici, studentessa triennale in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee all’Università di Milano; Mattia Gusmini, studente magistrale in Relazioni Internazionali e Diplomatiche all’Università di Bologna; Ymen Hdiguellou, Process Automation Expert altermAInd; Lilith Verstrynge, analista politica e scrittrice; e Taube Van Melkebeke della GEF.
I nostri partner aziendali – Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena – hanno da tempo compreso l’importanza di mantenere un dialogo aperto, innovativo e orientato alle soluzioni per contribuire all’elaborazione di proposte. La conferenza ha beneficiato anche della collaborazione con Borsa Italiana ed Euronext – infrastruttura del mercato azionario europeo – per connettere le aziende quotate europee e italiane e far crescere una comunità intorno a questa iniziativa.
I nostri media partner sono stati The Conversation, piattaforma globale che collega le migliori università al grande pubblico; il gruppo MONRIF, uno dei principali editori italiani (Quotidiano Nazionale, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno); CNBC, un canale notiziario televisivo su temi economici degli Stati Uniti; e RAI, la radiotelevisione pubblica italiana.
IL PROGETTO VISION
La conferenza rappresenta la sesta edizione della Conferenza sull’Europa del Futuro. Ecco il link all’edizione 2024: la 5ª Conferenza di Siena sull’Europa del Futuro.
Si tratta di una delle tre iniziative principali promosse dal think tank Vision. Ad affiancarla vi sono la Conferenza delle Dolomiti/Venezia sulla “Governance Globale del Cambiamento Climatico” – le cui edizioni precedenti sono state organizzate in collaborazione con l’Università Bocconi, il Politecnico di Milano, l’Institute for New Economic Thinking (New York), il CEBRI (Rio de Janeiro), il TERI (New Delhi), e la Blavatnik School of Government dell’Università di Oxford – e una conferenza in programma dedicata alle “Competenze per il mondo dell’Intelligenza Artificiale” per il 2026. Questa serie di eventi ha l’obiettivo di costruire una sorta di “nuovo Davos”, offrendo soluzioni concrete alle questioni più urgenti e complesse che dobbiamo affrontare in un mondo in rapido cambiamento.
Di seguito si trova il link al documento concettuale iniziale; il lavoro (e i webinar) attraverso i quali sono stati preparati i quattro gruppi di lavoro “problem-setting/problem-solving”; il profilo dei partecipanti; la struttura dell’agenda; la descrizione dei partner scientifici, aziendali e mediatici del progetto; il metodo attraverso il quale verrà redatto il “Documento di Pontignano”. Infine, le attività previste da Vision per presentare le sette proposte del documento alle istituzioni europee e per raggiungere l’opinione pubblica europea.
Un ringraziamento speciale all’Accademia Chigiana per aver ospitato la conferenza presso Palazzo Chigi Saracini e per il concerto-lezione sulla Sonata n. 3 di Chopin eseguito dal maestro Ian Jones.